Un discorso a parte merita la pratica della pacciamatura che pur appartenendo all’agricoltura tradizionale, ha goduto di una particolare riscoperta dagli amanti del biologico che la attuano impiegando diversi materiali.
Questa pratica consiste nel proteggere il terreno in vicinanza delle piante con materiale vario al fine principale di evitare perdite di umidità. Oltre a conservare più a lungo le riserve idriche del suolo, la pacciamatura inibisce il processo clorofilliano riducendo o impedendo la crescita delle infestanti; mantiene più a lungo la struttura data al terreno con le lavorazioni; ostacola il dilavamento delle acque limitando in questo modo le perdite di azoto nitrico. Inoltre, se viene effettuata con materiale degradabile, arricchisce il terreno di sostanza organica.
l materiali consigliati per la pacciamatura sono la paglia, le foglie, l’erba tagliata di fresco, distribuiti sul terreno in strati più o meno sottili, comunque sufficientemente spessi da proteggerlo dai raggi solari. Molto pratici, ma antiecologici, sono i film plastici neri di polietilene. Prima di applicare il materiale pacciamante, il terreno deve essere sgombro dalle malerbe e gli ortaggi ben attecchiti e opportunamente diradati.
mercoledì 8 giugno 2011
Lavori nell'orto - La pacciamatura
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