mercoledì 8 giugno 2011

Letame, il re dei concimi

letame-nel-semenzaio-03.jpgDai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori, canta De Andrè  nella canzone “Via del Campo”. Grande verità ! In un orto che si ripetti non dovrebbe mai mancare il letame e si dovrebbe ricorrere all’uso dei concimi chimici solo nei casi di vero bisogno. Infatti se al nostro orto non faremo mancare il letame, difficilmente avremo la necessità di ricorrere a questi integratori di sintesi. Il letame è un concime di origine organica, ossia è prodotto da organismi viventi. Ad essere più precisi esso è formato dalle deiezioni solide e liquide di alcuni animali mescolate alla lettiera e debitamente fatte fermentare per un periodo più o meno lungo.
Di letame ne esistono vari tipi. Uno dei migliori è indubbiamente quello equino, poco acquoso ma, purtroppo, costoso e difficile da rinvenire. Comunque il tradizionale letame bovino, la cui disponibilità è assai più elevata, presenta qualità più che sufficienti per garantire una buona fertilizzazione organica.
Altri tipi di letame possono essere forniti da ovini, conigli, polli e suini. Alcuni di questi sono validi, mentre assai acquoso e scadente risulta il letame suino del quale sconsigliamo l’impiego.
Se, disponendo di una piccola concimaia o di uno spiazzo, intendessimo portare noi stessi a maturazione il letame, cureremo di tenerlo riparato dal sole e dal vento, lontano dalle abitazioni per evitarne sgradevoli odori e lo distribuiremo nell’orto solo quando esso risulterà sufficientemente maturo, ossia non prima di averlo fatto stagionare almeno 5-6 mesi. La sua perfetta maturazione contribuisce al degrado di eventuali sostanze nocive in esso contenute, come per esempio prodotti chimici e antibiotici somministrati agli animali nelle stalle, evitando in questo modo di contaminare le colture e danneggiare l’attività microbica del nostro orto. Una buona maturazione, ancora, riduce il pericolo dell’insorgenza di marciumi in alcuni ortaggi particolarmente sensibili e neutralizza in buona parte le probabilità di germogliamento dei numerosi semi di piante infestanti contenute nel letame. Una perfetta stagionatura si denota dal colore scuro e dall’uniformità della massa, nella quale non deve essere più possibile distinguere la paglia della lettiera, ma deve, invece presentarsi omogenea e untuosa al tatto, al punto di meritare l’appellativo, un tempo celebre, di burro nero.


 

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