venerdì 15 maggio 2020

La lotta biologica

Non possiamo evitare di accennare, sia pure brevemente, alla lotta biologica, poiché si tratta di un argomento di grande attualità. Questo tipo di intervento si basa sulla conservazione, sull’incremento e sull’introduzione nei coltivi di nemici naturali dei parassiti delle piante. Nemici naturali che comprendono predatori, quali gli uccelli, le lucertole, i pesci; insetti entomofagi che si nutrono di altri insetti in ogni stadio vitale; oppure altri insetti che depongono le uova nelle larve di altre specie, sviluppandosi a spese di queste; microrganismi del tutto innocui per l’uomo, gli animali e le piante, ma letali per alcuni insetti.


Sono in commercio bioinsetticidi costituiti da colture di microbi o di spore ottenute in appositi apparecchi fermentatori e rese disponibili per l’uso sotto forma di preparati liquidi o in polvere. I risultati della lotta biologica, che già viene attuata in alcune colture industrializzate, sia in pieno campo sia in serra, testimoniano che la nuova via imboccata dalla fitopatologia è quella giusta. Ma purtroppo gli elevati costi di produzione dei mezzi necessari costituiscono una barriera difficile da superare ai fini di una sua diffusione generalizzata.

L’impiego massiccio e indiscriminato di antiparassitari distrugge non solo gli insetti nocivi ma anche quelli utili: insetti che non danneggiano le piante perché si nutrono di altri insetti, come per esempio le coccinelle, predatrici di afidi. Sembra poi che nei luoghi frequentati dalle lucertole gli afidi e i ragnetti rossi abbiano vita difficile. Inoltre vi sono alcuni miriapodi, quali i notissimi millepiedi che tutti si affrettano a schiacciare sotto i piedi, e altri loro simili, che sono temibili predatori di svariati insetti e delle loro larve.

Questi animaletti vivono nascosti nei mucchi di foglie, nelle fenditure delle cortecce, nei luoghi umidi e scuri e raramente sono dannosi agli ortaggi, dando comunque la preferenza ai vegetali già  attaccati. Nel caso in cu da un vicino stagno sconfinano nell’orto ranocchi e rospi, la lotta biologica riceve sicuramente un valido contributo. Un breve cenno meritano gli uccelli: sebbene alcuni rechino danni soprattutto alle giovani piantine, altri come le rondini, le cince e gli storni (tutti uccelli insettivori) riescono a limitare, anche in misura notevole, il proliferare di molte specie di insetti dannosi.

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