Non possiamo evitare di accennare, sia pure brevemente, alla lotta biologica, poiché si tratta di un argomento di grande attualità. Questo tipo di intervento si basa sulla conservazione, sull’incremento e sull’introduzione nei coltivi di nemici naturali dei parassiti delle piante. Nemici naturali che comprendono predatori, quali gli uccelli, le lucertole, i pesci; insetti entomofagi che si nutrono di altri insetti in ogni stadio vitale; oppure altri insetti che depongono le uova nelle larve di altre specie, sviluppandosi a spese di queste; microrganismi del tutto innocui per l’uomo, gli animali e le piante, ma letali per alcuni insetti.
Sono in commercio bioinsetticidi costituiti da colture di microbi o di spore ottenute in appositi apparecchi fermentatori e rese disponibili per l’uso sotto forma di preparati liquidi o in polvere. I risultati della lotta biologica, che già viene attuata in alcune colture industrializzate, sia in pieno campo sia in serra, testimoniano che la nuova via imboccata dalla fitopatologia è quella giusta. Ma purtroppo gli elevati costi di produzione dei mezzi necessari costituiscono una barriera difficile da superare ai fini di una sua diffusione generalizzata.
L’impiego massiccio e indiscriminato di antiparassitari distrugge non solo gli insetti nocivi ma anche quelli utili: insetti che non danneggiano le piante perché si nutrono di altri insetti, come per esempio le coccinelle, predatrici di afidi. Sembra poi che nei luoghi frequentati dalle lucertole gli afidi e i ragnetti rossi abbiano vita difficile. Inoltre vi sono alcuni miriapodi, quali i notissimi millepiedi che tutti si affrettano a schiacciare sotto i piedi, e altri loro simili, che sono temibili predatori di svariati insetti e delle loro larve.
Questi animaletti vivono nascosti nei mucchi di foglie, nelle fenditure delle cortecce, nei luoghi umidi e scuri e raramente sono dannosi agli ortaggi, dando comunque la preferenza ai vegetali già attaccati. Nel caso in cu da un vicino stagno sconfinano nell’orto ranocchi e rospi, la lotta biologica riceve sicuramente un valido contributo. Un breve cenno meritano gli uccelli: sebbene alcuni rechino danni soprattutto alle giovani piantine, altri come le rondini, le cince e gli storni (tutti uccelli insettivori) riescono a limitare, anche in misura notevole, il proliferare di molte specie di insetti dannosi.
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La lotta biologica
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