mercoledì 13 maggio 2020

L’orto nei terreni scoscesi

In collina e anche in montagna, esistono dolci pendii esposti a mezzogiorno che rappresentano l’ideale per impiantarvi l’orto. Ma spesso in una piccola proprietà vi sono soltanto fazzoletti di terra scoscesi, e il terreno è perlopiù accidentato. Innanzitutto vale la pena di sfruttare per l’orto tutti i piccoli appezzamenti piani, poiché il giardino riesce benissimo, scegliendo opportunamente le piante (cespugli, tappezzanti ecc.), lungo le scarpate. Ma anche queste, se le parti in piano non sono sufficienti o non esistono, possono essere sistemate e trasformate in orticelli.


Naturalmente occorre procedere a lavori di preparazione che si basano su tecniche del tutto particolari. Se i ripiani hanno l’inclinazione giusta e l’esposizione conveniente, si procede come in pianura. Se invece i ripiani vanno costruiti artificialmente mediante muretti a secco elevati in senso perpendicolare al pendio, è un grave errore sbancare a monte per colmare a valle, perché così facendo si mette a nudo da un lato il sottosuolo non coltivabile e si seppellisce dall’altro lo strato attivo superficiale.

Questo strato attivo è composto da terreno buono, ricco di humus e microrganismi, che collocati in profondità sono destinati a soccombere e a non essere utilizzati dalle radici delle piante. Errato è anche colmare il dislivello con terra d’apporto, sia pure ottima. In entrambi i casi si ottiene un substrato di caratteristiche eterogenee, al quale sono da addebitarsi i risultati difformi degli esemplari di uno stesso ortaggio coltivati a pochi centimetri di distanza tra loro. Il modo corretto di operare consiste nell’asportare temporaneamente lo strato attivo “coltivabile” “coltivabile” e metterlo da parte; quindi si agisce sul sottosuolo, distribuendolo in modo da ottenere il livellamento; infine si ridistribuisce la terra accumulata. Se il pendio è orientato verso esposizioni non idonee, si innalza un muretto di sostegno in modo da modificare la pendenza.

Entriamo ora in un discorso di carattere estetico più che tecnico: la coltivazione degli ortaggi in un terreno estremamente limitato, oltre che scosceso, irregolare, solcato da gradinate e sentieri, può trovare soluzioni molto piacevoli. È opportuno ricavare delle piccole aiuole nelle anse delle gradinate, delle piazzole lungo i sentieri, impartendo impartendo al terreno l’inclinazione adeguata. Le singole aiuole o piazzole vanno sostenute con una cordonatura rocciosa, o in mattoni o altro materiale, a seconda delle caratteristiche dell’ambiente, per impedire all’acqua di erodere i bordi, di asportare la terra scoprendo le radici, di dilavare i fertilizzanti. La piantagione di timo serpillo, di menta, di origano – piante aromatiche a portamento tappezzante –, lungo il bordo inferiore della cordonatura impedisce smottamenti e costituisce un gradevole e utile contorno.


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