Fiori unisessuali
Nel caso di piante dioiche è chiaro che affinché avvenga l’impollinazione (necessaria quando il prodotto richiesto è costituito da frutti e semi) occorre coltivare piante dei due sessi. Tuttavia
molto spesso si verifica la stessa necessità per le specie monoiche, a causa della non concomitanza della maturazione di stami e pistilli, o per le difficoltà meccaniche della caduta del polline.
Non tutti i fiori fecondati allegano o comunque portano a compimento la funzione riproduttiva con la maturazione del seme; ciò non sempre è un danno, perché all’elevato numero di frutti fanno generalmente riscontro una pezzatura inferiore e una maturazione più tardiva.
Vi sono alcune specie che producono frutti partenocarpici, cioè senza l’intervento del polline. In questi casi non si ha formazione di semi e i frutti vengono detti apireni. Questa prerogativa è interessante, dal punto di vista orticolo, per esempio per i pomodori, i cetrioli ecc. Sembra sia sufficiente che il polline tocchi lo stimma, senza discendere, o che l’ovario abbia già in sé abbastanza ormoni di crescita. Infatti, frutti apireni si ottengono nell’orticoltura industriale attraverso trattamenti con auxine, cioè con ormoni vegetali.
mercoledì 13 maggio 2020
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